La Gotta è quindi una delle poche malattie reumatiche di cui si conosce perfettamente la causa e per cui esiste una terapia mirata.
L’acido urico nel sangue è solubile fino a una certa concentrazione (iperuricemia), al di là della quale precipita formando cristalli che progressivamente si depositano soprattutto nelle articolazioni, ma anche in altri tessuti del nostro organismo (ad es.borse, tendini, cartilagine dell’orecchio, rene, cuore, ecc).
Il limite di questa solubilità in condizioni ideali (integrità dei tessuti, pH 7,4 e temperatura 37°) era classicamente stabilito a 6,8-7 mg/dl (420 mmol/l), che era anche (e talvolta lo è ancora) assunto come limite di normalità da molti laboratori. Tuttavia, siccome queste condizioni ideali nella realtà non esistono, le linee guida internazionali fissano ormai a 6 mg/dl il limite di sicurezza, cioè quello al di sotto del quale bisogna tenersi per prevenire o curare la Gotta.
E’ bene sapere, visto che i pazienti alcune volte sentono parlare di uricemia ed altre volte di urato monosodico, che nella pratica i due termini si usano in modo intercambiabile, anche se in senso stretto sono differenti. Chimicamente l’acido urico, che viene definito un acido debole, circola nel sangue legandosi per circa il 90% al sodio, sotto forma di urato monosodico; quando questo eccede i limiti (iperuricemia), ha tendenza a precipitare, formando cristalli di urato monosodico che sono poi responsabili dell’infiammazione della gotta. Questi cristalli hanno un aspetto caratteristico ad ago e le loro proprietà ottiche al microscopio (meglio se a luce polarizzata) li rendono altamente diagnostici, se l’analisi viene effettuata da esperti.
L’acido urico è normalmente presente nell’organismo in una quota totale (pool) calcolabile all’incirca in 1000 mg. Grossolanamente possiamo stabilirne le fonti in questa misura: 20% dagli alimenti (la cui quota però può variare notevolmente, soprattutto se si eccede in cibi ricchi di purine, sostanze che poi portano alla produzione di acido urico); il 10% dagli acidi nucleici, a loro volta prodotti dal metabolismo di alcuni tipi di cellule (ad es. globuli bianchi) che si distruggono per ricambio naturale o per qualche malattia; 70% (la maggior parte) dalla sintesi endogena, una funzione che l’organismo mette in opera per risparmiare energia, cercando di trasformare i prodotti di degradazione in prodotti di sintesi. Per predisposizione genetica piuttosto rara, alcuni enzimi coinvolti in questa via di sintesi possono essere difettosi, portando ad un aumento della produzione di acido urico.
Una volta formato, l’acido urico circolante viene eliminato per via renale (circa l’80%) o per via fecale (in frazione nettamente inferiore). La maggior parte dei casi di iperuricemia è dovuta ad un difetto della via renale di eliminazione. Ciò avviene soprattutto per cause genetiche (generalmente agiscono assieme diversi geni), ma può anche essere indotta dall’età, da alcuni farmaci (in particolare diuretici ed aspirina a basse dosi) e da alcune bevande, soprattutto a base di alcol o fruttosio.
Poiché il 20% circa della popolazione è affetto da iperuricemia e solo una minima percentuale di loro sviluppa la gotta, vi sono evidentemente altre cause che favoriscono questa tendenza. Alcune di queste non sono note, mentre fra quelle note vi sono: a) I livelli e la durata dell’iperuricemia; il rischio di avere la gotta, soprattutto a lungo termine, è maggiore con livelli più altri e di lunga durata; b) L’età; le modificazioni dei tessuti, soprattutto delle articolazioni, indotte da alcune condizioni, fra cui l’età, favorisce la formazione dei cristalli; c) fattori scatenanti quali traumi, farmaci, malattie acute, stress, ma soprattutto eccessi alimentari.
Fattori di rischio
-Genetici: se i membri della famiglia sono affetti da gotta, c’è più alta probabilità di svilupparla.
-Condizioni di salute: colesterolo alto, ipertensione, intervento di bypass gastrico, obesità, diabete e malattie cardiache possono aumentare il rischio.
-Farmaci: i diuretici possono aumentare i livelli di acido urico; così pure alcuni farmaci per l’ipertensione o quelli che agiscono sul sistema immunitario (ad es. Ciclosporina) assunti dai pazienti trapiantati e, talvolta, dai pazienti con artrite reumatoide o con psoriasi.
-Genere ed età: la gotta è più comune negli uomini rispetto alle donne fino all’età della menopausa. Si ritiene che gli estrogeni naturali proteggano le donne fino a quel momento, ma poi la differenza tende progressivamente ad annullarsi.
-Dieta: mangiare carne rossa e crostacei aumenta il rischio di gotta, come anche l’assunzione esagerata di alcolici. Il fruttosio nelle bibite dolci ha recentemente dimostrato di aumentare il rischio di gotta.