Fase 2
Ho trascorso quasi due mesi a casa, quarto piano con vista su tetti e canali, lavorando e osservando dalla finestra vicina alla scrivania un mondo fatto di cieli azzurri, luci riflesse sull’acqua, volti familiari affacciati da finestre e balconi, sporadici passanti. Ogni sera, chiudendo gli oscuri, mi sono soffermata un attimo di più a scrutare la lunga fila di ponti e fondamente, silenziose e deserte. E sono rimasta affascinata, da tanta bellezza, da tanta pace. Per non parlare del canto degli uccellini e dello sfrecciare delle rondini.
Quest’anno la primavera appare in un inedito rigoglio, finalmente non soffocato dalla confusione insopportabile delle comitive e il vociare ininterrotto dei bar. Ho vissuto sospesa in una contraddizione, un oscillare tra la preoccupazione per l’emergenza in atto e la contemplazione della natura che riprendeva il suo posto, di Venezia che mi riappariva in tutta la sua maestosa bellezza. Vorrei fermare quelle immagini e che se ne mantenesse l’atmosfera.
Con questa settimana siamo entrati nella fase 2. Ci sono più persone, riaprono i bar, i bambini giocano in campo, e Venezia è ancora più bella e luminosa. Un modello ideale di città, dove ci si può fermare a parlare per strada e i bambini possono muoversi e giocare in libertà, che potrebbe coniugare apertura al mondo e altissima qualità di vita dei suoi cittadini, ricca di tutto: tradizione, storia, arte, cultura, bellezza Mio malgrado, continuo a restare sospesa in questa contraddizione: la voglia (forte) di ritornare alla normalità e l’avversione per come la “normalità” tornerà a presentarmi una città svenduta e estranea, caotica, inquinata, soffocata da un turismo privo di direzione e sostenibilità. Mi piacerebbe contribuire a costruire bellezza, alimentare fiducia, per diventare migliori. Abbiamo tutti bisogno di tornare a prendere mani e condividere abbracci, ma anche di condividere ideali, di fare insieme tante piccole grandi cose, di sentirci responsabili di questa nostra meravigliosa città. Riusciremo a riprendere con rinnovato impegno, energia e entusiasmo? Vorrei tanto che questo tempo drammatico passasse in fretta, ma di scoprire poi che non è trascorso invano.
Spero che tutto vada per il meglio in questa brutta situazione.
Scusate se rispondo cosi tardi, ma, alla fine, il tempo passa troppo veloce…
Per traversare questa situation drammatica, dovevo rassegnarmi … “Io resto a casa”.
La mia età non mi permette più di aiutare gli altri, e questo è stato difficile da accettare. Tante news terribili nel mondo!
A casa, mi proteggo dalla TV e attraverso la radio mi informo per tutto ciò che devo sapere. Faccio sport, meditazione, ascolto musica, contatto amici… un po’ di pulizia anche.
Faccio volontariato per aiutare gli studenti chi imparano il francese. Questo è molto piacevole!!
Dopo, ho scoperto una vicina di casa molto carina. Lei mi aiuta per le spese e facciamo scambio di piatti di cucina italiana e francese
Da Francese, posso dire che è meglio vivere la pandemia a Venezia piuttosto che in Francia dove ci sono tanti problemi che non potete immaginare !
Lo spirito e il lato umano appartengono solo agli Italiani e c’è un’atmosfera meno pesante
Speriamo di ritrovarci presto… un po’ di ottimismo! Siamo spesso in contatto con il gruppo.
Come sarà la vita dopo? Tante domande, almeno la natura e la primavera aiutano
Siete tutti bene a casa !!!! un caro saluto
Cari soci di Hemove, non mi è facile raccontare l’esperienza della vita ai tempi del coronavirus finché è ancora così presente, così opprimente, soprattutto per le migliaia di persone che sono in isolamento o peggio ancora ricoverate negli ospedali. Ma per tutti noi, credo, sarà un periodo indimenticabile su cui dovremo fare più di qualche riflessione e ci vorrà del tempo per capire cosa è successo, sia a livello personale che collettivo. Sicuramente la libertà mi manca moltissimo, soprattutto quella di movimento che si è rapidamente trasformata in restringimento della libertà di pensiero, non solo per il bombardamento mediatico ansiogeno e angosciante a cui ho cercato per quanto possibile di sottrarmi. Può sembrare strano, ma più il tempo libero è cresciuto in modo inversamente proporzionale allo spazio in cui muoversi, più mi è diventato difficile concentrarmi su qualunque cosa in modo efficace, mi sembra di disperdermi in mille rivoli, un “su e giù” inconcludente… ed è subito sera!
Di una considerazione mi sento sempre più convinta, che la realtà virtuale alla quale anche noi più grandi – non nativi digitali – abbiamo dovuto ricorrere in queste settimane per lavorare, fare ginnastica, la spesa o per mantenere un minimo di relazioni intersoggettive, non può sostituire la vicinanza in “carne e ossa” degli altri esseri umani. Mi mancano i volti, gli occhi, i corpi degli amici. Spero di riabbracciarli presto.
Auguri di Buona Pasqua a tutti
Ci sono momenti in cui lo sconforto prende il sopravvento, momenti in cui prigioniera a casa penso che in questa vita avevo già avuto la mia parte di sofferenza. Poi però riflettendo, penso di essere fortunata. Prigioniera si, ma in una prigione dorata, una prigione con riscaldamento, tivù, divano e dispensa ben fornita.
Penso a tutte quelle persone che combattono e perdono la vita, ai medici, infermieri, commessi e tutte quelle persone che lavorano per noi. Penso a loro, che vorrebbero essere prigionieri a casa e invece devono andare in trincea. Si…sono Fortunata.
È vero, mi mancano gli affetti più cari, però mi conforta sapere che tutti stanno bene, mi manca la libertà.
Quando esco a fare la spesa mi angoscio, mi angoscio a vedere le persone in fila con mascherina e guanti, vedere la mia città triste, preferisco rimanere a casa.
Sono fortuna ad avere accanto a me mio marito, una persona positiva che mi dà forza, cerchiamo sempre di trovare qualcosa che ci impegni la giornata riuscendo spesse volte a ridere.
Una cosa che sento necessaria in questo momento è sapere che tutte le persone che conosco stiano bene, quindi molte telefonate e video chiamate.
Nell’attesa che tutto passi in fretta, Auguro a Tutti di trovare la maniera di superare questo difficile momento nel modo più sereno possibile.
A presto.