Nel De sedibus et causis morborum per anatomen indagatis di Giovanni Battista Morgagni, pubblicato proprio a Venezia nel 1761, si trova un caso clinico nel quale è descritta la GOTTA che colpì il vescovo di Padova Giorgio Corner, fratello dell’allora doge, il quale, come scrive il grande medico: “fu similmente un ottimo personaggio, e similmente soggetto all’ARTRIDE”. Giovanni II Corner apparteneva ad una famiglia tradizionalmente obbediente alla Chiesa che, malgrado le ingenti spese incontrate per i dogadi del bisnonno e del nonno, si conservava agiatissima anche grazie alle notevoli prebende ecclesiastiche. Giovanni, appena ventenne sposa Laura Corner, sua parente, e l’unione dei capitali gli consente di ricoprire varie cariche politiche spendendo molto denaro “per sostenere l’antico non mai interrotto decoro della famiglia e promuoverne il maggior lustro”, secondo le sue stesse parole. Infatti era ormai prassi che persino la contesa fra gli aspiranti al dogado si risolvesse a favore di chi poteva tenere più alto il prezzo del voto.
E di sempre maggiori liquidità ha bisogno la Repubblica che dal 1714 è di nuovo in guerra con i Turchi, così, come accade ancor oggi nei momenti di crisi, si punta sul gioco; il Lotto diventa una irrinunciabile fonte di guadagni e viene dato ora in concessione a Lodovico, proprio uno dei Corner e più tardi gestito direttamente dallo Stato.
Ma i soldi non bastarono ad arginare il declino inarrestabile siglato nel Trattato di pace, che pur offrendo a Venezia un’epoca senza conflitti che durerà fino alla venuta di Napoleone, prevede la cessione della Morea, degli ultimi possedimenti a Creta e si comincia addirittura a temere la concorrenza dei porti di Trieste e Fiume.
In questo periodo, più incline al divertimento che alle glorie militari, si impone definitivamente la moda della parrucca, vezzo a cui il nostro stesso doge non sa rinunciare e, nel 1720 apre i battenti sotto i Portici delle Procuratie Nuove, il Florian, il più antico caffè italiano che da allora ha proseguito ininterrottamente la sua attività.
Dopo due anni, durante la celebrazione dello Sposalizio con il mare nel giorno dell’Ascensione, il Corner rimane molto turbato da un incidente che aveva interpretato come un chiaro segno di malaugurio quando gli era caduto dalla testa il corno dogale. In questo caso il presentimento fu veritiero e poco dopo morì, quasi contemporaneamente al fratello vescovo!
È sepolto nella Chiesa dei Tolentini vicino a Piazzale Roma, accanto ai suoi avi e a Paolo Renier, l’ultimo doge sofferente di malattie reumatiche che andiamo a ricordare.